POFFABRO PRESEPE TRA I PRESEPI
XXIII° EDIZIONE
1° dicembre 2019 / 12 gennaio 2020
Anche quest’anno nel magico borgo di Poffabro si ripete la magia del Natale con la manifestazione “Poffabro, presepe fra i presepi” giunta ormai alla XXIII° edizione, in programma dal 1° dicembre 2019 al 12 gennaio 2020.
La notorietà dell’evento ha raggiunto l’intero territorio italiano spingendosi anche oltre i confini nazionali.
Se vuoi esporre anche tu un presepe
REGOLAMENTO
XXIII^ EDIZIONE
La manifestazione nata quasi per caso, oggi conta la presenza di oltre un centinaio di presepi artigianali, realizzati assemblando i materiali più “strani” con tecniche innovative e fantasiose.
Le creazioni dei presepi sono realizzate da chi ha il piacere e il desiderio di esprimere la propria creatività; sono esposte sui davanzali delle finestre che si affacciano sulle viuzze del Borgo, negli angoli più segreti dei cortili, in qualsiasi posto atto ad ospitarle.
Orari
Sono visitabili in qualsiasi momento della giornata, ma la magia dei presepi illuminati durante il crepuscolo rende l’atmosfera della Natività ancora più suggestiva e raccolta. Poffabro stesso si trasforma in un presepe a cielo aperto dove si può passeggiare immersi nel silenzio del legno e della pietra.
Prenotazione visite
Operatori ecomuseali locali, sapranno accogliervi in queste festività natalizie, ma anche nel corso di tutto l’anno, raccontandovi storia e tradizioni di questo Paesino che si inerpica ai piedi del M. Raut prenotando presso il Museo Lis Aganis ai seguenti numeri:
- +39 393 949 4762
- oppure al +39 0427 764425
- o mandando una mail: info@ecomuseolisaganis.it
INFORMAZIONI
Le strutture ricettive in loco sapranno regalarvi ospitalità attraverso la degustazione di pasti a base di piatti tipici e per chi desidera trascorrere qualche giorno in Val Colvera c’è anche la possibilità di pernottare.
Per informazioni visitare la pagina
Partnership della XXIII Edizione
POFFABRO PRESEPE TRA I PRESEPI
Natale in Friuli
Ma quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
i campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d’essere uomo vero
del tuo regale presepio.