
Una delle quattro Bandiere Verdi assegnate da Legambiente con il progetto La Carovana delle Alpi per l’anno 2022 al Friuli Venezia Giulia è stata conferita all’azienda Friûl Cashmere di Frisanco. Questo rilevante riconoscimento premia non solo l’allevamento etico di capre asiatiche per la produzione di fibra cashmere ma anche le attività che Friûl Cashmere promuove tra cui la scoperta del territorio e il turismo sostenibile insieme alla guida naturalistica Andrea Vendramin all’interno del Parco delle Dolomiti Friulane.
A seguire riportiamo Motivazione e Descrizione di questo significativo premio che Legambiente presenta nel rapporto Bandiere Verdi e Nere 2022:
Motivazione
Da un allevamento di capre nelle Dolomiti friulane nasce una rete di microstalle che permette di aumentare il numero di capi e la produzione, senza diminuire il benessere animale, coinvolgendo il territorio. La filiera si chiude in una bottega artigianale di Udine.
Descrizione
A Frisanco, comune del Parco delle Dolomiti friulane, Paola Zaccone e Tatiana Sbaragli hanno avviato nel 2020 un allevamento di capre asiatiche da fibra cashmere, assieme alla collaboratrice Martina De Florio.
Così è nata l’azienda Friûl Cashmere. L’idea nasce dal fatto che le capre sono sempre state presenti nella montagna pordenonese: ce n’erano due o tre per casa, per il fabbisogno domestico di latte e carne. Con l’abbandono e lo spopolamento, quest’attività si è persa e le capre friulane si sono estinte. Oggi Paola e Tatiana rivisitano la tradizione, introducendo animali non autoctoni ma adatti a queste zone per l’ecosfalcio di terreni abbandonati e la pulizia dei sentieri.
Ciascun capo produce tra i duecento e i cinquecento grammi di fibra cashmere all’anno: una piccola quantità. Con una produzione così ridotta, per stare sul mercato è necessario avere molti capi. Per farlo, Friûl Cashmere ha scelto una strada originale: anziché aumentare il numero di capre, a garanzia del rispetto del benessere animale, danno in affido parte delle caprette a chi vuole avviare una ministalla, con un numero variabile da due a venti capi al massimo, in cambio della fibra che viene pettinata una volta all’anno. Le prime ad aderire alla proposta sono state le sorelle del Monastero benedettino Santa Maria Annunciata di Poffabro, che hanno adottato alcune caprette impegnate nell’ecosfalcio. Diversi altri si sono avvicinati. A completare il progetto, si aggiungono le proposte turistiche dei trekking con le capre, per scoprire la selvaggia Val Colvera assieme alla guida naturalistica Andrea Vendramin. Oltre a organizzare le escursioni, Vendramin ha fornito consulenza per l’adozione dei sistemi utili a proteggere le capre dal lupo, che dopo cento anni è tornato anche in Friuli e la sua presenza obbliga a prendere precauzioni. La fibra cashmere viene lavorata dall’azienda Lanatura Filati di Vicenza, specializzata nella lavorazione di lane di pregio e in piccoli quantitativi. I filati si trasformano in oggetti preziosi tra le mani di Liviana Di Giusto della bottega Arteviva di Udine.
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